Il coraggio di essere se stessi


Dialoghi in Amsterdam tra U.G. e alcuni amici



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Traduzione di: Piazza Pierluigi








IL CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI


Dialoghi in Amsterdam tra U.G. e alcuni amici




Titolo originario: "The courage to stand alone"
Tratto dai nastri di: Henk Schonewille
Trascritto in internet da: Ellen Chrystal
Traduzione di: Piazza Pierluigi
Supervisione: J.S.R.L.Narayana Moorty








Indice dei contenuti e introduzione


Note del traduttore

Mi ricordo un'asserzione di Denise Desjardins a Gstaad quando disse "Non è facile tradurre i discorsi di U.G." Non immaginate quanto, nel corso della traduzione, abbia trovato vere queste parole; considerando anche la mia scarsa confidenza con l'inglese. Eppure sono arrivato alla fine della traduzione dei tre nastri di Henk, quelli nati con il titolo originario di "Give Up" e trascritti successivamente in Internet con il titolo: "The courage to stand alone" e con lo stesso titolo pubblicati.

Il miracolo è potuto accadere perchè ho un rapporto molto particolare con quei nastri in quanto uso ascoltarli abitualmente nel tragitto quotidiano che separa casa mia dall'ufficio. Va dunque da sè che il contenuto mi sia diventato molto familiare. Chi conosce U.G. poi è autorizzato a pensare che il miracolo è potuto accadere anche per un altro motivo, ed io sono pronto a  sottoscrivere questa tesi.

Nel corso della traduzione ho cercato di mantenere la massima adesione al testo originale.  Le righe bianche inserite tra i brani sono, tranne in rari casi, le stesse presenti nella trascrizione in Internet.

Prima del testo vi è un' introduzione di Henk che, come ho detto all'inizio, produsse i nastri, ed una di Ellen Chrystal che li  ha trascritti in Internet.
 
A loro, senza i quali questo lavoro non avrebbe potuto essere, va il mio ringraziamento.

Ringrazio anche tutti coloro che in piccola o grande parte hanno contribuito alla nascita della presente opera.  

Pierluigi  Piazza

Milano Italia 1998
 



Premessa

Di 

Henk Schonewille


 

Sono rimasto piacevolmente sorpreso quando ho sentito dalla mia amica Julie Thayer che si stavano trascrivendo  i dialoghi di U.G. costituiti&nbs p; dai tre nastri della serie "Give Up".

Nel luglio del 1978 U.G. mi aveva invitato ad andare a Bangalore, dove  risedeva in quel periodo. La mia risposta immediata era stata "Si, mi piacerebbe ". Nello stesso tempo gli avevo riproposto il mio invito a venire ad Amsterdam: "Molta gente ti sta aspettando qua, gli dissi".  Finalmente nel 1982 U.G. venne e rimase, con sua stessa sorpresa, per 21 giorni in una stupenda casa messa a disposizione da alcuni  ex seguaci di Rajneesh.

U.G. si innamorò -- come del resto succede a molti visitatori -- delle bellezze di Amsterdam con i suoi canali e con i suoi fiori. La città deve averlo in qualche modo ispirato, come si può vedere dalla chiarezza e dalla profondità dei suoi discorsi. Venne molta gente a visitarlo  ed a parlare con Lui. Tra loro vi furono psicologi, editori, giornalisti, ricercatori spirituali,  persino fumatori di hashish e figli dei fiori. Uno di loro era un famoso e ben conosciuto poeta che aveva appena vinto un premio per avere parlato 24 ore senza interruzione. (Per inciso a U.G. è bastata una  frase per zittirlo). Insomma in mezzo alle persone comuni c'era di  tutto.

 Fortunatamente, con il permesso di U.G. avevamo installato un registratore. Furono registrate circa 24 ore di dialoghi. Dopo che U.G. fu ripartito io iniziai ad estrapolare un nastro da quel materiale, principalmen te ad uso di amici. Lo sforzo finì con la serie chiamata "Give Up" composta da tre audio-cassette per una durata totale di quattro ore e trenta minuti.

Preparai i nastri attorno a settembre -ottobre del 1982. Da allora  molte copie di quei nastri sono andate in giro per tutto il mondo. Sono stato contattato da: Germania, Francia, Austria, Australia,  Italia, Stati uniti, e così via, per un totale di 14 nazioni. Molte copie sono state fatte anche in India. Da allora ogni anno, quando incontriamo U.G. Lui fa sempre il seguente commento: "Sembra che abbiate fatto qualche cosa  di tremendo, dovunque vado trovo gente che mi chiede dei vostri nastri."
Nella versione scritta abbiamo cambiato il titolo di questi discorsi  in: "The courage to stand alone".

Una volta U.G. disse ad un visitatore che era andato a trovarlo al suo chalet a Gstaad in Svizzera: "E' bello che tu sia qui, ma temo che sia venuto nel posto sbagliato -- Tu cerchi una risposta  e pensi che la risposta che io ho trovato andrà bene anche per te. Ma non è così. Io posso avere trovato la mia risposta, ma quella può non essere la tua. Tu devi scoprire da te stesso e per te stesso il modo nel quale funzioni in questo mondo. Quella sarà la tua risposta.  Io spero che queste parole di U.G. vi aiuteranno a trovare "Il coraggio di ergervi da soli".
 

Amsterdam, Olanda,  Luglio 1992
 


 

Introduzione

di

Ellen Chrystal



Plus lyrics per measure

 

Nel 1982, mentre U.G. stava tenendo queste conversazioni in Amsterdam, io ero in California nella comunità spirituale di Da Free John. Esattamente tre anni dopo, nel 1985, chiudevo quell'esperienza.  Dopo 10 anni di pratiche spirituali mi ritrovavo completamente fuori  dalla realtà -- niente soldi, niente casa, niente amici nè famiglia  ; -- e con la grossa responsabilità dei miei tre figli  che avevo lasciato per cercare la così detta illuminazione. Se qualcuno è stato fortemente coinvolto in qualche forma di culto religioso e poi ne è uscito mi potrà capire.

Oltre i dieci anni di frequentazione con Da Free John, avevo provato innumerevoli espedienti per colmare il vuoto spirituale; ma intuitivamente sentivo che tutti questi sforzi per trovare  qualche significato religioso o spirituale nella vita erano in  qualche modo falsi. -- Come se fosse un'imposizione alla naturalezza della vita stessa. Nello stesso tempo la ricerca era diventata un 'abitudine così  radicata che non riuscivo a fermarla.

Nel 1987 andai ad un ritiro di tre giorni con Bernadette Roberts  (una ex suora Carmelitana, che diceva di essere in uno stato di assenza di ego). Quell'esperienza mi sembrò più realistica. Durante il ritiro mi sentii completamente ristorata dalla saggezza semplice e piena di umorismo di Bernadette. Verso la fine del ritiro un mio vecchio amico (un altro divorziato da Da Free John, come ci chiama U.G.) diede a Bernadette un libro intitolato "La mistica dell'illuminazione." Ricordavo vagamente di avere visto precedentemente quel libro che  parlava di U.G. Krishanmurti . Bernadette lo restituì al mio amico, al che dissi subito "Se non ti spiace mi piacerebbe leggerlo."

Appena lo ebbi tra le mani mi chiusi nella mia stanza per leggerlo. La prima cosa che notai fu la buffa introduzione di U.G. all'inizio  del libro: "Questo libro non ha copyright ..." (Ciò era qualcosa di esilarante per me che avevo speso gli ultimi 10 anni vicino ad un uomo che reclamava un perpetuo copyright per ogni parola che pronunciava).

Durante le ultime ore del ritiro lessi il libro dall'inizio alla fine. Stavo leggendo cose che intuitivamente avevo sempre sentite come vere, ma ero completamente incapace di tradurle in azione. Questo è stato per me l'inizio della fine della mia ricerca.

Il libro era stato pubblicato in India. Scrissi all'editore chiedendogli informazioni su U.G.,  dove e come avrei potuto incontrarlo. Dopo diverse settimane o forse mesi, ricevetti una lettera da un uomo di nome Chandrasekhar. La lettera spiegava che U.G era in viaggio, e mi  consigliav a di contattare Julie Thayer che, casualmente, viveva a pochi isolati da me nell'angolo Ovest della città di New York.

Chiamai Julie, e ci incontrammo immediatamente a casa sua. Julie aveva appena terminato un viaggio con U.G. attorno al mondo, ed aveva raccolto un mucchio di materiale tra foto e films su di Lui. C'erano circa 100 ore di nastri non editati. Per diverse settimane andai nell'appartamento di Julie, ero come ipnotizzata nel guardare quest'uomo anziano che girovagava per il mondo, incontrando e discutendo con un vasto campionario di umanità ;.  Non passò molto che U.G. venne negli Stati Uniti, così volai a San Rafael, in California, per incontrarlo.

"Perchè sprechi i tuoi soldi?" mi chiese quando lo incontrai  "Volevo conoscerti" risposi.  "Non otterrai nulla qui," egli mi disse, aggiungendo, "Se il mio libro  ti avesse dato qualche cosa tu non saresti qui". Cosa potevo dire. Sentivo che stava succedendo qualche cosa, ma era comunque una cosa che non potevo nè conoscere, nè spiegare, nè tanto meno usare per i  miei scopi. Non avevo nessun punto di riferimento nei confronti di questa persona. Tutte le mie esperienze passate di devozione per i guru non servivano a nulla qui. Allo stesso tempo avevo la percezione chiara che Lui non era  un uomo ordinario.

Tutto ciò che uno può fare la prima volta che incontra U.G. è osservare come Lui funziona. Dopo anni di inchini ai piedi di Da Free John, era un sollievo sedere vicino a qualcuno che reputo essere un "illuminato" (non dite a U.G. che  ho detto una cosa del genere) senza dover seguire nessuna cerimonia o fare nessuno sforzo per esprimere nulla in particolare.  Potevo finalmente essere me stessa.

U.G., che è realmente convinto di non avere nessuna missione, è contento quando trova persone che non sono interessate a quanto dice. Altri ponderano ogni sua parola, e questi U.G. usa confonderli costantemen te. Altri ancora (suppongo di essere in questa categoria) ascoltano e semplicemente vivono le loro vite. Non saprei cos'altro fare. Credo che Lui mi abbia  salvato da inutili anni di ricerche e di illusioni, e che realmente abbia alleggerito il mio fardello. È diventato parte della mia vita senza condizionarla in nessun modo. È molto interessante per me e nel  contempo estremamente difficile da comunicare.

Ho avuto in seguito l'opportunità di passare parecchio tempo con Lui, sia a New York, che in California e a Gstaad in Svizzera. Ogni volta i posti sono così diversi e nello stesso tempo così uguali. Continuo a visitarlo quando posso, e poi faccio la mia vita. E ogni volta Egli alleggerisce un pò di più il mio carico.

Avevo già le audio-cassette della serie di "Give Up" da diversi anni, ma non le avevo mai ascoltate con reale interesse. Me le aveva date Julie. Quando le sentii con più attenzione  fui colpita da queste conversazioni. Sembravano essere un compendio degli insegnamenti fondamentali di U.G.

In queste conversazioni ad Amsterdam, U.G. dà luogo ad un'esposizione strutturata. -- anche se non potete accettare le sue parole, ciò che dice vi ritornerà in mente ancora ed ancora, ed ogni volta scoprirete qualche nuovo senso che non avevate compreso prima. E con ciò ogni volta vi sentirete un pò di più sulla giusta via. Sentirete i vostri pesi alleggerirsi.

Cos' altro dire:  Grazie U.G.

New York  Novembre 20, 1995

INDICE:

Parte 1 Non occorre fare nulla (59K)

Parte 2 Non posso creare la bramosia in voi (64K)

Parte 3 Quello che rimane e' il "coraggio" (61K)